Perchè un blog dedicato ai loghi?
Perchè un logo, o un marchio, sono la faccia di un'azienda.
Ci sono bei loghi che nascondono brutte aziende e brutti loghi che nascondono aziende di tutto rispetto, a volte l'abito non fa il monaco, però è sempre bello presentarsi nella maniera corretta. Esistono loghi assolutamente anonimi creati in fretta e furia, e ci sono marchi che sono veri e propri capolavori, creati addirittura da artisti famosi. Ci sono casi in cui una sola parte del logo si sostituisce al nome dell'azienda, talmente è conosciuto e famoso. E poi un bel logo è come una bel quadro, te lo appendi volentieri al muro, o lo indossi su una maglietta. Ci sono loghi che durano pochi anni ed alcuni che attraversano i decenni senza cambiare minimamente e rimanendo sempre attuali, proprio come un bel quadro. Un bel logo è come un diamante...per sempre...

Davide Seveso

mercoledì 21 ottobre 2009

Eni: che casino!


Questo è(ra) il logo Eni, una delle maggiori aziende produttrici di energia. Logo storico, disegnato niente di meno che da Bob Noorda. Un marchio che segue tutte quelle regole basilari per poter ottenere qualcosa di successo. Font estremamente personale e riconoscibile, tanto da essere utilizzato come logo anche da solo, La grande E che simboleggia la potenza della società con la sua imponenza, le sei zampe del cane simboleggiano le quattro ruote dell’automobile e le due gambe del guidatore, il tutto rinchiuso in un quadrato giallo con elementi rossi, colori che riportano alla potenza del fuoco e quindi energia. Logo equilibrato in ogni sua parte, nulla da eccepire.
Ma qualcosa succede, il restyling del marchio viene deciso, e qualcosa di inquietante viene sfornato.

Ecco il nuovo marchio.
Qualcosa non torna, tutte gli equilibri saltano, il font originale viene scimmiottato, i risultati sono pessimi. Ma andiamo per gradi.
Il cane resta immutato, e meno male, la scritta diventa minuscola, come se Eni non fosse più una potenza, viene sminuita in questo caso l'immagine, in più è in parte tagliata nella parte bassa, come se stesse affondando in qualcosa di non meglio definito.
Sparisce la linea rossa che dava stabilità agli elementi, infatti senza questa il cane decide di scappare, e piano piano prende il volo, come se l'affondamento fosse inevitabile.
Il box giallo viene ristilizzato secondo i canoni del web 2.0, peccato che sia ormai una cosa poco originale e ampiamente abusata, e che abbia indiscussi problemi di riproducibilità su numerosi materiali che un'azienda così grande deve utilizzare.
C'è anche un video che spiega il restyling; buona visione!



Purtroppo ci troviamo un'altra volta di fronte ad uno scempio. Invece che fare il passo avanti, costantemente si arretra, come se il design fosse morto. Cerchiamo di non seppellirlo.